Il complesso abbaziale di S. Maria de Olearia rappresentava nel Medioevo maiorese una delle maggiori e più importanti sedi ecclesiastiche del ducato, soprattutto grazie alle numerose presenze sul suo territorio di cenobi monastici. Notizie della sua fondazione risalgono al primo arcivescovo di Amalfi, Leone, che concesse a Pietro, un monaco eremita venuto in cerca di tranquillità e solitudine, di edificare la chiesa di Santa Maria dell’Olearia nel luogo in cui avveniva la lavorazione dell’olio.

Dapprima fu protocenobio benedettino e poi Badia, chiamata “de Olearia” a causa degli ubertosi ulivi che la circondavano. L’ultimo abate morì nel 1509 dopodiché fu abbandonata. L’abbazia si compone di tre cappelle sovrapposte, dove è possibile ammirare i più importanti dipinti murali dell’epoca Medievale campana.